domingo, 27 de mayo de 2012

GOLOSI ANCHE SENZA GLUTINE: TORTA ALLE PERE




Oggi è la giornata dedicata alla celiachia, con  un folto gruppo di blogger abbiamo deciso di contribuire con un piccolo vademecum su come comportarsi con un celiaco a cena..
Premesso che la celiachia è una malattia e non un capriccio, l’unica cura possibile, ad oggi, è l’astensione dai cibi glutinosi!

Repetita iuvant: trovate informazioni in




Nella rivista on line About Food trovate consigli e ricette per varie occasioni tutte senza glutine.



E grazie  a Stefania che le ha sintetizzate ripetiamo anche le REGOLE PER EVITARE CONTAMINAZIONI in casa

1. Lavare mani, superfici, utensili sporchi di farina, possibilmente in lavastoviglie e accuratamente;
2. Usare la carta forno per le teglie e tutti quegli utensili (come piastre) dove hanno cotto cibi col glutine;
3. Se volete cucinare la pasta per un celiaco, l’acqua deve essere pulita, il cucchiaio con il quale mescolate la pasta senza glutine a parte, il sale nuovo o comunque non quello contaminato dal cucchiaio “sporco” di acqua della pasta col glutine;
4. Evitare di infarinare i cibi, anche quelli degli altri, così eviterete grande fonti di stress; se proprio dovete non mettete nella stessa padella o teglia le due preparazioni;
5. se usate una griglia e avete della carne impanata, grigliate prima quella del celiaco (senza panatura) e poi tutto il resto;
6. non addensare salse, ecc. con farina. Usate la fecola per tutti e sarà più semplice!
7. non appoggiate il cibo su cibi col glutine o dove sia stato cibo col glutine. Ad esempio il pane del celiaco non mettetelo insieme a quello col glutine o nello stesso contenitore anche senza che l’altro sia presente;
8. anche per l’olio di frittura valgono le stesse regole, prima friggete il cibo senza glutine e poi tutto il resto; in ogni caso non utilizzate quello già usato in precedenza contaminato!
9. Se avete dei dubbi sulla composizione dei cibi… non usateli!

E adesso andiamo a prendere un té con una torta senza glutine che é sofficine, buona, delicata, la sorella nobile della torta di mele...

TORTA DI PERE



Ingredienti:

  • 3 pere sode tagliate a cubetti
  • 40 gr di miele
  • 240 gr di burro morbido
  • 220 gr di zucchero
  • 180 gr di farina senza glutine (io ho usato il seguente mix 90 gr di farina di riso integrale*, 90 gr di fecola di mandioca*)
  • 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci*
  • 3 uova 


* senza glutine e/o contaminazione da glutine, consultare prontuario AIC

Scaldare il forno a 180 gradi.
Imburrare e infarinare una teglia di 18 cm (o 20) di diametro.
In una padella unire il miele, 30 gr di zucchero e 20 grammi di burro,quando si sará formato un caramello chiaro unire le pere e cuocerle sino a che siano cotte ma non sfatte.
In un mixer battere il burro con lo zucchero restante sino a ottenere una crema bianca  e spumosa. Aggiungere le uova una volta.
Settacciare e mescolare le farine con il lievito e versarle gradualmente al composto e continuando a battere.
Unire le pere cotte e mescolarle all'impasto.
Versare la preparazione nella teglia e cuocerla per 35/40 minuti.
Farla riposare una decina di minuti e poi sformarla a lasciarla raffreddare su una gratella




Ecco le altre blogger che partecipano con ricette golosissime

Cardamomo & co. Torta al cacao leggerissima
TataNora - Riso, bisi e prosciutto cotto
Profumi & Sapori - Parfait alle mandorle
Francesca Antonioli - Farinata
Fabiola Palazzolo - semifreddo alla coppa del nonno, con cioccolato e granella di mandorla
Carlotta Negro: biscotti con lemon curd
la valigia sul letto: pollo in crosta di pinoli con salsa allo zafferano
Murzillo Saporito: Calici di yogurt variegati al gelso
Se cucino....sorrido: capresi all'olio EVO http://secucinosorrido.blogspot.it/
SexAndTheKitchen: menù gluten free
Giulia: torta di pesche (dolci)
cucchiaio e pentolone: risotto con riduzione al lambrusco e sfoglie di salame
la cucina di mamma: gelato e biscotti ai fiori di sambuco
In Gloria's kitchen: cupcakes alla ciliegia
Anna Lisa di Senza Glutine per tutti i gusti: Focaccine salate alle ciliegie e rosmarino
La ginestra e il mare: Victoria sponge con crema di fragole:
Felix Un cuore di farina senza glutine Minestra di riso Asparagi
Elisa Baker :  pomodori verdi fritti  
Silvia mazzoni: pancakes di zucchine e crumble di fragole
Rosaria Orrù: Arachidi interrate
Il Gamberetto: Crumble di ciliegie
La Gaia Celiaca: Soffio di Amaretto
Assaggi di viaggio: Pancakes con farina di mais
Therese Caruana: Scaloppine gorgonzola e speck http://fornelliprofumati.blogspot.it/
@nna: Sfere di Ciocco-Cola..
Marilena: Torta kinder pinguì rivisitata
Spuntine: Risotto con indivia e patate.
I pasticci dello zio Piero:  Quinoa semitostata con gorgonzola pere e mostarda modenese
Stefania l'Araba felice: Muhallabia

Grazie a tutti per domostrare mestoli alla mano che senza glutine é buono, sano, sicuro !

miércoles, 23 de mayo de 2012

Budino salato di broccoli con cantuccini salati/Budin salado de broccoli con biscotti salados



versión castellana abajo

Questa é l'ultima sfida di Menú Turistico MTC
In ordine temporale, ovvio, non certo definitiva.
Una sfida tremula, quasi almodovariana.
Un budino, che é il massimo dell'ambiguitá linguistica e per di piú salato, proposto da Francesca Aquolina
In Italia normalmente il budino é dolce, quello per antonomasia é al cioccolato.
Qui a Buenos Aires é salato, lo chiamano anche flan, che, peró, é generalmente dolce e si indentifica con la creme caramel. Il "budin", a sua volta é spesso un cake. Complicato no?
In Francia é una salsiccia.
Per gli anglossassoni é un pudding che é una preparazione cotta al vapore. Ma anche no.
Insomma definire che diamine é un budino e quale siano i suoi confini tecnici oltrepassati i quali si passa a uno sformato, una crema, una mousse, una terrina é cosa etimologicamente  complessa, anche guardando al panorama internazionale.

Copio e incollo da wikipedia, non che la consideri la Treccani, ma sfido chiunque a dirmi che non l'ha usata....:

Español:

Se denomina budín o pudín a un postre o comida originario de la cocina inglesa que se suele servir caliente o frío, la masa (il composto) suele estar compuesta de diferentes ingredientes dependiendo de las recetas: migas de pan, bizcocho, arroz, sémola, etc. aglutinado con huevo y aderezado a veces con frutas diversas.
La palabra española budín procede de la francesa boudin (pronunciada aproximadamente [budín]), que por su parte deriva de la latina botellus con el significado de ‘morcilla pequeña’ haciendo referencia a la forma de envoltorio que tenían los budines durante la Edad Media.
La palabra española pudín o pudin procede de la inglesa pudding (pronunciada [púdin]), y ésta probablemente de la francesa boudin.
Existen diferentes variantes del pudín; en su sentido más general suele ser dulce (masa, leche, huevo, frutas, etc) pero existen variantes saladas similares a las salchichas o embutidos.
La mayoría de los pudines pertenecen a las cocinas de origen anglosajón.

English:

Pudding most often refers to a dessert, but it can also be a savory dish.
In the United States, pudding characteristically enotes a sweet milk-based dessert similar in consistency to egg-based custards, instant custards, or a mousse, though it may also refer to other types such as bread and rice pudding.
In the United Kingdom and some Commonwealth countries pudding refers to rich, fairly homogeneous starch- or dairy-based desserts such as rice pudding and Christmas pudding, or, informally, any sweet dish after the main course. The word pudding in this context is also used as a synonym for the dessert course. The word is also used for savory dishes such as Yorkshire pudding, black pudding, suet pudding and steak and kidney pudding.
Baked, steamed and boiled puddings
The original pudding was formed by mixing various ingredients with a grain product or other binder such as butter, flour, cereal, eggs, suet, resulting in a solid mass. These puddings are baked, steamed or boiled.
Depending on its ingredients such a pudding may be served as a part of the main course or as a dessert.
Boiled pudding was a common main course aboard ships in the Royal Navy in the 18th and 19th centuries. Pudding was used as the primary dish in which daily rations of flour and suet were prepared.
Suet pudding
Steamed pies consisting of a filling completely enclosed by suet pastry are also known as puddings. These Creamy puddings
The second and newer type of pudding consists of sugar, milk, and a thickening agent such as cornstarch, gelatin, eggs, rice or tapioca to create a sweet, creamy dessert. These puddings are made either by simmering on top of the stove in a saucepan or double boiler or by baking in an oven, often in a bain-marie. These puddings are easily scorched on the stovetop, which is why a double boiler is often used; microwave ovens are also now often used to avoid this problem and to reduce stirring.
Creamy puddings are typically served chilled, but a few, such as zabaglione and rice pudding, may be served warm. 
´
Italiano:
Il budino, o bodino, è una preparazione alimentare, solitamente servita come dessert alla fine del pasto.
E composto da una parte liquida, generalmente costituita da latte, da zucchero e da vari ingredienti o aromi che gli danno il gusto desiderato: frutta, cioccolato, nocciole, caramello, liquori, vaniglia ed altri ancora. A questi si uniscono spesso degli ingredienti che servono a legare il composto, cioè a renderlo più corposo e solido.
I leganti sono frequentemente farina di grano, fecola di patate, semolino, riso, uova, gelatina animale (nota come colla di pesce). Per prepararlo si seguono tecniche diverse a seconda del tipo.

Per la sfida MTC il budino salato é una preparazione cotta al vapore in cui l'ingrediente principale ridotto a puré viene legato con uova e/o panna. Stop. 
Sembra facile. Sembra.
Perché prima di tutto bisogna sformarli 'sti benedetti budini, cosa non semplicissima se non si prendono le dovute precauzioni,  tipo imburrare e infanire gli stampi, usare quelli di silicone (ma tradiscono anche loro) e lasciarli raffreddare.
Seconda difficoltá: il budino deve essere accompagnato da una salsa e da un supporto di tipo farinaceo.
Il problema qui non é tanto la preparazione della salsa o del farinaceo, bensí nel calibrare bene 3 sapori, 3 consistenze e 3contrasti. 
Equilibrare un piatto del genere non é per nulla facile, si puó incappare in uno choc di sapori, in una mescolanza presuntuosa, o nella mera banalitá e si engra nell'area del de gustibus...
Ho scelto di usare i broccoli a caso, perché li ho visti dal verduraio e perché siamo tecnicamente in autunno da queste parti.
E poi perché il broccolo é tutto chiacchere e distintivo, mentre si cucina ha un aspetto e un profumo piuttosto aggressivo ma poi si ammorbidisce e diventa delicato, tanto delicato che a volte bisogna rafforzarlo con acciughe, con peperoncino o altri ingredienti con maggiore personalitá.
Adesso c´é solo il piccolo problema del mettere insieme i sapori...che fare ?
Ci si beve sú...con una bottiglia di ottimo chardonnay si prepara anche una salsa piccanre  che da una scossa acidamente briosa a tutta questa delicatezza.
Resta il farinaceo continuiamo con l'ambiguitá: una preparazione solitamente dolce che diventa salata, come il budino, ed ecco i cantucci salati, con il limone, che é un piacione si sposa bene con tutti e richiama una certa aciditá della salsa, e le noci, che sono un po' piú decise e determinate delle mandorle.

Ultima considerazione. 
Quando ho scoperto di essere celiaca ho avuto un enorme sollievo, si, si,  proprio sollievo, non avevo nulla di grave come invece suggeriva a un quadro diagnostico che faceva presagire ben altri epiloghi. 
Non dovevo neppure prendere medicine, che hanno sempre effetti collaterali,  dovevo eliminare il glutine e basta.
Non dico che ho fatto i salti di gioia, ma quasi. 
Ovviamente dopo qualche giorno sognavo le pizze e le lasagne e ho iniziato a sperimentare. con le strane farine senza glutine.
All'epoca cucinavo anche tantissime torte salate, sono comode, si fanno in un lampo, piacciono a tutti. 
Mi é venuto quindi spontaneo preparare i vari ripieni ma senza l'involucro di pasta e quindi sformati, pasticci, budini sono stati i miei compagni di viaggio in questa prima parte del percorso senza glutine.
Nello stesso periodo ho iniziato a sfogliare i libri di cucina che avevo, che non erano e non sono pochi, e ho iniziato a contare tutti i piatti che non hanno bisogno di farina e di impasti. Sono un'infinitá.
Molti dei quali sono piatti gourmet, dai flan alle bavaresi alle creme, sformati, terrine. Ci sono tantissime proposte gustosissime che non hanno bisogno di nessuna rielaborazione o adattamento per essere gluten free.
Insomma la morale di questo post vorrebbe essere:
* mi auguro che tutti i celiaci pensino che grazie alla diagnosi hanno salva la vita, e non é una metafora, quindi di ritenersi piuttosto fortunati, in altri tempi e/o luoghi il destino sarebbe avverso.
* ai famigliari, agli amici e ai conoscenti di cucinare goloso, di non avere uno schermo nero in mente solo per il fatto che "la pasta, la pizza, il pane no", sfogliate qualsiasi rivista di cucina, qualsiasi libro e trovate decine di proposte che piaceranno a tutti.

E siccome un post come questo, lungo come una messa cantata, non puó non finire se non con i ringraziamenti ringrazio tantissimo Francesca per aver scelto una preparazione senza glutine e ringrazio nuovamente lei e le due scellerate (affettuosamente) di Ale e Daniela perché dietro questa apparente leggerezza c´é una sfida che ..quelli che masterchef ci fa un baffo..

I BUDINI DI BROCCOLI

Ingredienti:
  • 400 gr di broccoli 
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • 2 uova
  • 100 ml di latte
  • Sale e pepe
Lessare i broccoli in acqua bollente salata. Devono essere cotti ma non sfatti. Scolarli e farli raffreddare.
Accendere il forno a 180 gradi.
Frullarli con il latte, le uova, il parmigiano. Salare e pepare
Imburarre benissimo degli stampini, se sono di silicone é meglio e riempirli con il composto.
Cuocere i budini nel forno caldo a bagno maria, appoggiando gli stampini su una teglia riempita con due dita di acqua.
Dopo circa 25  minuti saranno pronti, basta provare la consistenza toccandoli, devono essere solidi.
Tirarli fuori dal forno, farli raffreddare e poi sformarli delicatamente.


I CANTUCCI SALATI AL LIMONE E NOCI



Ingredienti:
  • 300 gr di farina senza glutine (io ho usato il seguente mix: 120 gr di farina di riso integrale, 90 gr di amido di mais, 90 grammi di fecola di mandioca,  15 grammi di xantano)
  • 100 gr di burro a temperatura ambiente
  • 1cucchiaino di lievito per dolci
  • 2 uova
  • 50 ml di latte
  • la buccia grattugiata di 1 limone
  • 80 grammi di noci spezzettate

In un mixer mescolare il burro con il parmigiao, unire le uova, una alla volta, versare il mix senza glutine setacciato con il lievito e infine il latte mescolare sino a ottenere un impasto morbido e liscio.
Stendere l'impasto su una superficie spolverata con amido di mais cospargerlo con le zeste di limone e con le noci tritatre grossolanamente. 
Ricompattarlo e formare tre grossi cilindri aiutandosi con l'amido di mais.
Adagiarli su una teglia rivestita di carta forno o con un silpat (silicone) e metterli in frigo per 10 minuti.
Nel frattempo accendere il forno a 180 gradi.
Cuocere i cilindri di pasta per 10/15 minuti, sino a che toccandoli siano consistenti.
Tagliare i cilindri in diagonale per ottenere i cantucci e rimetterli in forno a tostare per altri 10 minuti circa.
Sformare, far raffreddare e conservare in un contenitore ermetico.
Durano almeno una setttimana e siccome devono diventare secchi con la farina senza glutine che tende a seccare vanno perfettamente d'accordo.

LA SALSA AL VINO BIANCO (presa da "El libro de las salsa de Iker", ed. Oceano Ambar)

Ingredienti
  • 1 spicchio d'aglio schiacciato (la ricetta originale ne prevedeva tritati..fate voi)
  • 1 peperoncino
  • 100 ml di vino bianco (nel mio caso Chardonnay)
  • 1 noce di burro
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 1/2 cucchiaio di maizena (non prevista nella ricetta originale)
  • Olio
  • Sale
In una padella, rosolare l'aglio con un po' d'olio e il peperoncino. Quando l'aglio si é ammorbidito unire il prezzemolo tritato e il vino in cui é stato sciolto l'amido di mais
Far evaporare l'alcool, continuare a cuocere per ridurre la salsa altri 10/15 minuti. 
Aggiungere il burro e mescolare bene.

Tutta 'sta roba é piú lunga sa scrivere che da fare,,,quando avete tutto pronto impiattate come vi ispira l'estro..

Con questa receta partecipo al MTC di maggio

MTC di Maggio  2012: gli sfidanti!




BUDIN DE BROCCOLI CON BISCOTTI SALADOS



Este es el último desafío de Menú Turístico MTC.
En orden cronológico, por supuesto, no definitivo.
Un reto trémulo, casi almodovariano.
Un budin, que es la máxima ambigüedad lingüística,  y salado además, propuesto por Francesca Aquolina
En Italia, el budin es generalmente dulce, por definición es de chocolate.
Aquí, en Buenos Aires puede ser salado, y también se le llama flan, que, sin embargo, generalmente es  identifica con la creme caramel. El "Budin," a su vez es a menudo una torta. Complicado no?
En Francia, es una salchicha.
Para el mundo anglosajón es un puddíng de que es una preparación al vapor. Pero tal vez no.
Así que definir qué diablos es un budin, y cuáles son sus límites técnicos que si se exceden lo trasforman en  un pastel, una crema, una espuma, una terrina es  etimológicamente complejo, incluso cuando se mira en la escena internacional.

Copio y pego de Wikipedia, no que la considere la Enciclopedia Britanica, pero yo desafío a cualquiera que me diga que no la haya utilizado ....:

Español:
Se denomina budín o pudín a un postre o comida originario de la cocina inglesa que se suele servir caliente o frío, la masa (il composto) suele estar compuesta de diferentes ingredientes dependiendo de las recetas: migas de pan, bizcocho, arroz, sémola, etc. aglutinado con huevo y aderezado a veces con frutas diversas.
La palabra española budín procede de la francesa boudin (pronunciada aproximadamente [budín]), que por su parte deriva de la latina botellus con el significado de ‘morcilla pequeña’ haciendo referencia a la forma de envoltorio que tenían los budines durante la Edad Media.
La palabra española pudín o pudin procede de la inglesa pudding (pronunciada [púdin]), y ésta probablemente de la francesa boudin.
Existen diferentes variantes del pudín; en su sentido más general suele ser dulce (masa, leche, huevo, frutas, etc) pero existen variantes saladas similares a las salchichas o embutidos.
La mayoría de los pudines pertenecen a las cocinas de origen anglosajón.

English:
Pudding most often refers to a dessert, but it can also be a savory dish.
In the United States, pudding characteristically enotes a sweet milk-based dessert similar in consistency to egg-based custards, instant custards, or a mousse, though it may also refer to other types such as bread and rice pudding.
In the United Kingdom and some Commonwealth countries pudding refers to rich, fairly homogeneous starch- or dairy-based desserts such as rice pudding and Christmas pudding, or, informally, any sweet dish after the main course. The word pudding in this context is also used as a synonym for the dessert course. The word is also used for savory dishes such as Yorkshire pudding, black pudding, suet pudding and steak and kidney pudding.
Baked, steamed and boiled puddings
The original pudding was formed by mixing various ingredients with a grain product or other binder such as butter, flour, cereal, eggs, suet, resulting in a solid mass. These puddings are baked, steamed or boiled.
Depending on its ingredients such a pudding may be served as a part of the main course or as a dessert.
Boiled pudding was a common main course aboard ships in the Royal Navy in the 18th and 19th centuries. Pudding was used as the primary dish in which daily rations of flour and suet were prepared.
Suet pudding
Steamed pies consisting of a filling completely enclosed by suet pastry are also known as puddings. These Creamy puddings
The second and newer type of pudding consists of sugar, milk, and a thickening agent such as cornstarch, gelatin, eggs, rice or tapioca to create a sweet, creamy dessert. These puddings are made either by simmering on top of the stove in a saucepan or double boiler or by baking in an oven, often in a bain-marie. These puddings are easily scorched on the stovetop, which is why a double boiler is often used; microwave ovens are also now often used to avoid this problem and to reduce stirring.
Creamy puddings are typically served chilled, but a few, such as zabaglione and rice pudding, may be served warm.

Italiano:
Il budino, o bodino, è una preparazione alimentare, solitamente servita come dessert alla fine del pasto.
E composto da una parte liquida, generalmente costituita da latte, da zucchero e da vari ingredienti o aromi che gli danno il gusto desiderato: frutta, cioccolato, nocciole, caramello, liquori, vaniglia ed altri ancora. A questi si uniscono spesso degli ingredienti che servono a legare il composto, cioè a renderlo più corposo e solido.
I leganti sono frequentemente farina di grano, fecola di patate, semolino, riso, uova, gelatina animale (nota come colla di pesce). Per prepararlo si seguono tecniche diverse a seconda del tipo.

Para  el esafío MTC el budín es una preparación cocinada al vapor en la que se reduce el ingrediente principal a puré ligado con huevos y / o crema. Stop.
Parece fácil. Parece.
En primer lugar hay que desmoldarlo este bendito budin, que no es fácil si no se toman las precauciones adecuadas, como enmantecar y enharinar los moldes, usar los de silicona (pero también  estos traicionan) y dejar enfriar.
Segunda dificultad: el budin debe ir acompañado de una salsa y un farinaceo.
El problema aquí no es hacer una salsa o un farinaceo, sino calibrar bien  3 saboresy 3 texturas.
Equilibrio de un plato como este no es nada fácil, se puede caer en un choque de sabores o en sabores banales que compiten entre si.
Opté por usar el brócoli de casualidad, porque los he visto en la verdulería.
Y por qué el brócoli es todo "palabra y distintivo", mientras se cocina se ve y huele bastante agresivo, pero luego se suaviza y se vuelve delicado, tan delicado que a veces hay  que fortalecer con anchoas, chile y otros ingredientes con más personalidad.
Ahora sólo queda el pequeño detalle de poner juntos los sabores ... hacer?
Mejor tomarse un trago de ... de chardonnay que también sirve para una salsa de agriamente piccanre  que le da un shock a tanta delicateza.
Con el farinaceo continué con la ambigüedad: conviertir en una preparación en general dulc en salado, extamente como el budin, y entonce preparpe biscotti salados con limón, que  sienta bien a todo el mundo y atrae a una cierta acidez de la salsa, y nueces que son un poco más decididas y determinadas que las almendras.

Ultima consideración.
Cuando me enteré de ser celica tive un gran alivio, sí, sí, alivio, pues  no tenía nada grave, como  sugieria un cuadro de diagnóstico que prefiguraba otros epílogos.
Ni siquiera tenia que tomar un medicamento, que siempre tienen efecto,  todo lo que tenía que hacer  era eliminar el gluten.
No estoy diciendo que me hizo saltar de alegría, pero casi.
Obviamente, después de unos días soñé con pizza y lasaña, y empecé a experimentar. con las extraños harinas sin gluten.
En ese  momento cocinaba muchas tartas salads, son faciles, se hacen en un instante, gustan a todo el mundo.
Me vino natural entonces preparar diferentes rellenos sin masa: budines, mousse, terrinas fueron mis compañeros de viaje en esta primera etapa sin gluten.
Al mismo tiempo, empecé a hojear los libros de cocina que tenía, que no eran y no son pocos, y empecé a contar todos los platos que no necesitan la harina y  masa. Son incontables.
Muchos de los cuales son gourmet, de los budines, a las bavaroise, a las terrinas. Hay un montón de propuestas sabrosas que no necesitan ninguna elaboración o adaptación para ser libre de gluten.
Así que la moraleja de este post sería la siguiente:
* Espero que todos los celiacos piensen que gracias al diagnóstico se han salvado la vida, y no es una metáfora, pues, y considerarse a sí mismos con suerte, en otros tiempos y / o lugares el epilogo seria nefasto;
* Para los familiares, amigos y conocidos animense a  cocinar rico, a no tener una pantalla en negro solo por  el hecho de que "la pasta, la pizza, el pan no", busquen en cualquier revista de cocina, en todos los libros y encontraran docenas de propuestas que satisfacen a todos.

Y puesto que un post como este, largo como un culebron,  no puede terminar sin agradecimientos, doy las gracias a Francesca para la elección de una preparación libre de gluten y de nuevo gracias a ella y las dos  picaras(cariñosamente) de Ale y Daniela, porque detrás de esta aparente liviandad hay un reto del estilo:...todos podemos ser chef .

EL BUDIN DE BROCCOLI

Ingredientes:
400 gramos de brócoli
50 g de queso rallado
2 huevos
100 ml de leche
Sal y pimienta

Hervir el brócoli en agua hirviendo con sal. Deben estar cocidos pero no blando. Escurrir y dejar enfriar.
Encender el horno a 180 grados.
Mezclar con la leche, los huevos, el queso parmesano. Sal y pimienta
Enmantecar y enharinar los moldes, si de silicona  mejor, y rellenar con la mezcla.
Hornear los budines en el horno al baño maría, colocando los moldes en una bandeja para hornear llena con un poco de agua.
Después de unos 25 minutos estaran listos, para averiguar tocar los y sentir la consistencia, debe ser sólida.
Sacarlos del horno, dejarlos enfriar y luego desmoldarlos con cuidado.


BISCOTTI CON LIMON Y NUECES




Ingredientes:
300 g de harina sin gluten ( utilicé la siguiente mezcla: 120 gramos de harina de arroz integral, 90 g de almidón de maíz, 90 gramos de fecula de mandioca, 15 gramos de goma xantico)
100 g de mantequilla a temperatura ambiente
1cucchiaino de polvo de hornear
2 huevos
50 ml de leche
ralladura de 1 limón
80 gramos de nueces picadas

En una batidora, mezclar la mantequilla con el queso, unir los huevos, uno a la vez, verter la mezcla libre de gluten tamizada con el polvo de hornear,  y agregar la leche por último, revolviendo hasta obtener una masa suave y lisa.
Estirar la masa sobre una superficie espolvoreada con harina de maíz esparcir de ralladura de limón y las nueces groseramente picadas.
Unirlo y formar tres grandes cilindros con la ayuda del almidón de maíz.
Colóquelos en una bandeja para hornear forrada con papel pergamino o un silpat (silicona) y el lugar en el refrigerador durante 10 minutos.
Mientras tanto, enciender el horno a 180 grados.
Cocer los cilindros de masa durante 10/15 minutos, hasta cuando a tocarlos son consistentes.
Cortar los cilindros en diagonal para obtener los biscotti  y vueler  a colocarlas en el horno para tostarlos por otros 10 minutos.
Retirarlos, dejar enfriar y guardar en un recipiente hermético.
Duran por lo menos una semana,  deben secarse, y con la harina sin gluten que tende a secar son perfectos.


LA SALSA DE VINO BLANCO (tomado de "El libro de las salsa de Iker", ed. Océano Ambar)

Ingredientes
1 diente de ajo machacado (la receta original decia picado...)
1 peperoncino (guindilla)
100 ml de vino blanco (Chardonnay, en mi caso)
1 nuez de mantequilla
un pequeño manojo de perejil
1/2 cucharada de almidón de maíz (no se incluyen en la receta original)
Aceite
Sal

En una sartén, dorar el ajo con un poco de aceite y peperoncino. Cuando el ajo se ablande agregar el perejil picado y el vino en el que se disuelve el almidon de maiz.
Dejar evaporar el alcohol, continuar la cocción de la salsa para reducir otros 10/15 minutos.
Añadir la mantequilla y mezclar bien.

Todo esto es más largo  de escribirlo que hacerlo, cuando se tiene todo listo como emplatar como  inspira la fantasía....


lunes, 21 de mayo de 2012

RISO AL LATTE E FICHI / ARROZ CON LECHE E FICHI


versión castellana abajo

Quale é il cereale che si consuma di piú al mondo?
Non é il grano con il suo glutine, ma il piú amichevole riso,  Oryza Sativa per i piú scientifici.
Ha una storia lunga, confusa e tortuosa.
Dalla Cina e dal Giappone questo cereale si estende gradamente verso ovest,  arriva in Egitto e da lí, snocciolando secoli e avventure,  arriva in Europa con gli arabi, ma forse anche con i crociati e i mercanti.
Ovviamente si estende nel Al Andalus e in Sicilia.
In Sicilia risale verso il nord Italia non senza aver vinto notevoli diffidenze e solo nella seconda metá del 1400 si hanno documenti sulle prime risaie nella pianura padana.
Il riso era ritenuto una spezia, la dietetica classica  lo considerava di scarso valore nutritivo, solo i medici ebrei e arabi ne rivalutano le virtú alimentari giá nel X secolo.
Come sempre ci vuole una crisi per scoprire nuove risorse: dopo l'epocale epidemia di peste del 1348-52 l'Europa si trova esangue, decimata, senza raccolti, e in questo deserto si evidenzia la caraterristica produttivitá di questo cerale e si inizia a considerare come alimento strategico e comincia la sua ascesa inarrestabile.
Le prime ricette che si diffondono nel nostro continente con il riso sono soprattutto dolci, nel Al Andalus si mangiava con carne o pesce condito con zafferano: l'antenata della paella.
In Spagna, e nella regione valenciana in particolare permane una cucina fortemente legata al riso e in Spagna il riso al latte é un dolce tipico e pare che il miglior arroz con leche si mangi in Asturias, che ha ottimi pascoli e quindi un buonissimo latte.
Dalla Spagna il riso fa il viaggio inverso del mais e arriva in America e l'arroz con leche é un tipico  dolce "coloniale" e che fa parte dei piatti classici.
In Argentina, e anche in altri paesi del sud america, esiste anche una filastrocca per bambini che dice piú o meno: riso al latte mi voglio sposare con una signorina di San Nicolas, che sappia cucire, che sappia ricamare e che sappia aprire la porta pe andare a giocareio sono la vedovina del quartiere del rey e mi voglio sposare: con questa si, con questa no, con questa signorina mi sposo io.....(ho sempre avuto il dubbio:  che la vedovina avesse gusti sessuali ambigui, perché si vuole sposare con una signorina ...??)

La ricetta che segue é stata proposta da uno chef, giusto per dire come é considerato il riso al latte da queste parti, dubito che uno chef italiano, carnivoro proponga riso al latte. Lo chef in questione é Maximo Lopez May fratello di un'altra chef Juliana Lopez May di cui si é giá parlato in questo blog , che famiglia..) ed é stata pubblicata nella rivista El Gourmet.

La ricetta é nel mio BLOG GLU-FRI DONNE SUL WEB

Fonti:
a cura di M. Montanari, Il mondo in cucina, storia, identitá, scambi.  Editore Laterza
Ente Nazionale Risi


ARROZ CON LECHE Y HIGOS




¿Cuál es el cereal de mayor consumo del mundo?

No es el  trigo con su gluten sinoel más amigable arroz, o oryza sativa para ser más científicos.
Tiene una larga historia, confusa y tortuosa.
Desde China y Japón este cereal se extiende hacia el oeste, gradamente llega a Egipto y de allí  llega a través de siglos y aventuras en Europa con los árabes, pero tal vez también con los cruzados y los comerciantes.
Obviamente se extiende en Al Andalus y Sicilia con los arabes.
Dedse Sicilia, en Italia se remonta hacia el norte, pero no sin una inicial desconfianza considerable y sólo en la segunda mitad de 1400 se tienen los primeros documentos de cultivo de campos de arroz en el valle del Po.
El arroz era considerado una especia, la dietética clásica lo consideraba de poco valor nutritivo, sólo los médicos judíos y árabes le reconocen virtudes alimenticia ya en el siglo décimo.
Como siempre se necesita una crisis para descubrir nuevos recursos: después de la epidemia de peste de la época 1348-1352 Europa es diezmado, sin cultivos y en este desierto se pone de manifiesto la caraterristica   productividad de este cereal y se inicia considerarse como una recurso alimentario estrategico y de ahí comienza su ascenso.
Las primeras recetas que se extendieron  por todo el continenteson dulcesy  principalmente en Al Andalus se come con la carne o el pescado sazonado con azafrán: el ancestro de la paella.
En España, en la Comunidad Valenciana y, en particular, sigue habiendo una cocina fuertemente ligada al  arroz y el  arroz con leche es un dulce típico español y parece que el mejor arroz con leche se comer en Asturias, que cuenta con excelentes pasturas y luego una leche muy buena.
Desde España el arroz hace el viaje inverso del maíz y llega a America, y el arroz con leche es un dulce típico "colonial" y que forma parte de platos clásicos.
En Argentina también hay una canción infantil que dice :  arroz con leche me quiero casar a una señora de San Nicolás, yo soy la viudita del barrio  del Rey y me quiero casar: esta si, con esta no, con esta señorita me caso ..... (siempre tuve la duda:   tenía gustos sexuales ambiguos la viudita, porque quiere casarse con una señorita...?)

La siguiente receta ha sido propuesto por un chef, sólo para decir cómo se considera el arroz con leche en estos pagos dudo que un chef italiano, proponga un arroz con leche. El cocinero en cuestión es Máximo López May es hermano de  de otra chef , Juliana López May de las cuales ya se ha mencionado en este blog (¡que  familia ..!) y ha sido publicada por la revista El Gourmet.

Ingredientes
200 gramos de arroz carnaroli
700 ml de leche
500 ml de crema
100 gramos de azúcar de caña
50 gramos de pasas de uva
1 trozo de canela
1 vaina de vainilla

8 higos
3 vasos de moscatel
1 cucharada de almidón de maíz
2 cucchiai de azúcar (aggiunta mia..)

Cocine a fuego lento el arroz con leche, crema, la vainilla y la canela, el azúcar y las pasas.
El arroz se debe cocinar bien, no floja, pero bien hecha y debe permanecer en estado líquido se absorbe lentamente por el arroz. Hay que estar muy cremosa

Disolver el almidón de arroz en Muscat, se combinan los consejos de cortar los higos y cocinar a fuego lento durante unos veinte minutos, mojando FCHI con esta salsa.

Servir el arroz con higos y salsa.

Fuentes:
editado por M. Montanari, El mundo en la cocina, historia, identidad, el comercio. Autor Laterza
Ente Nazionale Risi



miércoles, 16 de mayo de 2012

I biscotti di Gamila e un libro per bene / Las galletas de Gamila y un libro de bien

Lei si chiamava Gamila. 
Arrivava a casa con un enorme borsa, il passo ondulante sulle gambe arcuate, i capelli giá brizzolati e raccolti a chignon sulla nuca. 
Aveva il naso aquilino, uno sguardo liquido, e un sorriso un po' sdentato che copriva con la mano. Ma era bella, come dice il suo nome.
Non sapevano la sua etá,  e lei neppure,  ed era come sospesa nel tempo, con una data di nascita  indecifrabile: forse aveva 30 anni, forse 60, forse 100.
Gamila arrivava sempre in ritardo,  con disappunto di mia madre e compassione mia e di mio padre che pensavamo quanto fosse difficile arrivare dalla perifieria di Alexandrie, con quei treni che esplodevano di gente, i cui orari di arrivo e partenza che erano nelle mani di Allah. 
La periferia in cui viveva senza un marito, con due figlie grandi, condizione non ideale in un paese a maggioranza mussulmana,  anche se a quei tempi vivevamo in una felice convivenza di credo, poiché, come diceva anche Gamila,  Allah é uno solo per tutti.
Prendeva le redini di quella enorme casa che stava in rue du Pharaons, giusto a ricordare,  se uno si fosse distratto,  che si era proprio in Egitto.
Gamila  la abbiamo avuta in ereditá con la casa, madame Fanny era stata chiara:  la casa é vostra ma con Gamila e cosí insieme a trumeau veneziani, un'enorme biblioteca di diritto internazionale dove uno dei volumi era stato svuotato e nascondeva una bottiglia con bicchierini, una sala da pranzo enorme con un camino e un coprifuoco che diceva "honi soit qui mal y pense",  abbiamo trovato lei che ci governava, cucinava e   a volte controllava.
Gamila era la guardiana dei tesori nascosti nella casa e nell'elenco includeva anche noi: mai e poi mai mi lasciava sola, soprattutto se in giro c´erano ragazzotti imberbi, piuttosto ritornava a casa sua all'alba.
Era analfabeta ma sparlucchiava in modo strano 3 lingue e soprattutto sapeva cucinare. 
Il suo vero territorio era una enorme cucina nel fondo della casa e lí sfoderava il suo sapere di cucina classica a base francese  che era sorprendente, lí entrava in competizione con mia madre anche perché non era molto abituata al fatto che la padrona di casa si rimboccasse le maniche e brandisse mestoli e pentole.
Alla fine del nostro soggiorno egiziano aveva incorporato anche delle buone basi di cucina italiana, se fosse vissuta in altro luogo e altro tempo forse avrebbe fatto la chef.
La specialitá di Gamila erano i dolci.
Per i nostri compleanni ci ha regalato le torte e per lei era un regalo di valore immenso e anche per noi. Il pan di Spagna e la farcitura dei quelle torte sono rimaste memorabili. Non ho piú mangiato un pan di spagna simile per leggereza ed equilibrio di dolcezza .
Nella sala da pranzo avevamo dei bellissimi barattoli di vetro ottocenteschi ed erano sempre pieni di biscotti, i biscotti piú buoni al mondo, frollini seri, da inzuppare o sgranocchiare. Erano e sono "i biscotti di Gamila" che non siamo mai piú riusciti a ricreare.
Ci ho provato tante volte e solo adesso, con le farine senza glutine mi sono avvicinata a quel sapore.
Li ho rifatti questa estate a Buenos Aires e sono durati esttamente un'ora: 40 biscotti, pensati soprattutto per i bambini, spazzolati da mamme e papá in meno di 60 minuti, timidezze e complimenti compresi.

La ricetta peró non é qui.
E' in un libro. Per l'esattezza un e.book e si intitola Ricette per bene edito da Edizioni di Karta la cui descrizione é la seguente:

Il libro delle foodblogger italiane per Genova colpita dalla alluvione

Un ebook di ricette, inedite. Un libro con foto, illustrazioni e storie. L’hanno voluto e fabbricato 40 foodblogger, con ricette, fotografie e tutto il lavoro editoriale di chi lo fa per passione, e qualcuno un po’ per professione.

I proventi netti saranno devoluti interamente a Diamo una mano, l’iniziativa del quotidiano di Genova Il Secolo XIX con il Banco di San Giorgio.
Il costo del e.book é di 5 Euro.

Vi ricordate dell'alluvione di Genova e di come si sono mobilizzate le foodblogger per salvare il sogno di Chiara e Claudia?
Da quella esperienza di condivisione, collaborazione e aiuto che ha dimostrato che la solidarietá non é una parola vuota. Dalla mobilitazione sono arrivati gli aiuti e il ristorante delle ragazzo é rinato.
Adesso la stessa energia positiva é stata racchiusa in un questo libro realizzato con il contributo di 40 tra foodblogger e fotografi ed é dedicata alla cittá di Genova, a quanto c´é ancora da fare per ritornare alla normalitá.

Per saperne di piú c´é un sito: Un libro per Officina di cucina
Pare acquistare il libro: Kartaedizioni.com

Un grazie speciale a chi a curato il libro: Maria Chiara&Fabrizio, Roberta Deiana, Agnese Gambini, Paolo Buatti, Ludovica Amat, Paola Miglio, Alessandra Gennaro, Annalena De Bortoli, Nina




martes, 15 de mayo de 2012

RIFATTE SENZA GLUTINE: PEPERONI RIPIENI ALLA MICO´/ REHECHAS SIN GLUTEN: MORRONES RELLENOS



versión castellana abajo

Sapete che giorno é oggi?
Immagino che lo sappiate. E' il 15 maggio (accidenti, ma non era appena iniziato l'anno? Mi si é accelerato il calendario...)
E sapete cosa succede ogni 15 del mese vero?
Che ci siano vento, tempeste e maree oppure sole, tepore e brezze arrivano le RIFATTE SENZA GLUTINE: le ricette delle blogger senza glutine riviste e rivisitate e soprattutto riprodotte sempre di piú anche da lettori e blogger "glutinosi" come ennesima dimostrazione che senza glutine si puó fare ed é sano e gustoso.
Oggi tocca ai saporitissimi peperoni ripieni di Vale di  In cucina senza glutine, un piatto veramene denso di profumi e aromi, decisa, mediterranea. Una ricetta provata e realizzata per un'amica.
Ho seguito praticamente alla lettera le indicazioni di Vale con piccolissime modifiche (ho sostanzialmente eliminato il formaggio).

Ingredienti:

  • 200 gr di riso (io ho usato un riso lungo ma senza molto amido)
  • 4 peperoni di media grandezza
  • 10  olive denocciolate (erano tipe greche, piuttosto grosse)
  • capperi: una manciata 
  • 15  gr alici sottolio da tagliare a pezzettini piccoli
  • 700 g. di cipolle (come suggerisce vale)
  • 30 g. parmigiano grattugiato
  • 4 cucchiai di olio evo
  • sale q.b.
  • pepe q.b


Il procedimento é preso letteralmente da Vale:

Lessare molto al dente il riso, scolarlo, condirlo con i 4 cucchiai di olio evo e lasciarlo raffreddare
nel frattempo pulire i peperoni privandoli dei semini .
Pulire e tagliare a fettine sottili le cipolle e lasciarle appassire  a fuoco basso in un tegame capiente con dell'acqua. Vale indica 40 minuti di cottura, ma a me ne sono serviti meno.
In una ciotola mettere tutti gli altri ingredienti ed aggiungere alla fine il riso e le cipolle mescolando bene
aggiustare di sale e pepe
Riempire i peperoni con il riso condito
Infornare a forno già caldo a 180/200 gradi fin quando siano  dorati

Provateli !!

E immagino che abbiate provato anche..


Ci vediamo il 15 giugno con il cheesecake di limone di Senza glutine per tutti i gusti





MORRONES RELLENOS SIN GLUTEN





¿Saben qué día es hoy?
Supongo que si..
Es el 15 de mayo (pero..., pero ¿ el año no habia empezado face unos dias? ... Se me ha acelerado el calendario)
¿Y saben lo que ocurre el dia 15 de cada mes?
Que  haya vientos y mareas y  tormentas, o sol, calor y  brisas llegan las REHECHAS SIN GLUTEN:  las las recetas de las bloggers "sin gluten" especialmente revisadas y reproducidas por los lectores y los bloggers y cada vez son mas los "glutinosos" que se suman como una demostración más de que cocinar sin gluten se puede y es sano y rico.
Hoy toca a los sabrosos pimientos rellenos de Vale de In cucina senza glutine, un plato lleno de perfumes y aromas, muy mediterránea. Una receta probada y hechas para una amiga.
Yo he seguido las instrucciones  de Vale con cambios menores.

Ingredientes:

  • 200 gramos de arroz 
  • 4 pimientos/morrones de tamaño medio
  • 10 aceitunas sin hueso (las mias eran tipo griega,  bastante grandes)
  • alcaparras: un puñado
  • 15 gr de anchoas en aceite cortadas en trozos pequeños
  • 700 g. cebolla (como lo sugiere)
  • 30 g. de queso parmesano rallado
  • 4 cucharadas de aceite extra virgen de oliva
  • Sal c.n..
  • Pimienta c.n.

El procedimiento es literalmente el de Vale:
Hervir el arroz al dente, escurrir, condimentar con 4 cucharadas de aceite extra virgen de oliva y dejar que se enfríe
Mientras tanto, limpiar los pimientos/morrones, privándolos de las semillas.
Limpiar y cortar finamente la cebolla y dejar que se ablande a fuego lento en una cacerola grande con poca agua. Vale indica 40 minutos de cocción, a mi me sirvieron menos.
En un recipiente combinar todos los demás ingredientes y añadir al finalel  arroz y la cebolla y mezclar bien
Sazonar con sal y pimienta
Rellenar los pimientos con el arroz sazonado
Hornear en horno precalentado a 180/200 grados hasta que estén dorados

¡Pruebenlos!

Y supongo que han probado ya:..

Espaguetis con calamares y néctar de naranja
Las crepes sin gluten con champiñones y jamón
En calamares sobre espejo de porotos
La carne al horno a la crema
El pastel de calabaza
El blitz de  manzanas

Nos vemos el 15 de junio con el cheescake de limón de Senza glutine per tutti i gusti.






miércoles, 9 de mayo de 2012

La dispensa celiaca (e non) e un pdf / La despensa (celiaca y no)e un pdf


foto Utensilia: da qui

versión castellana abajo

Come si organizza una dispensa? Per me é uno dei grandi misteri della vita poiché in genere ho piú prodotti che spazio e nei vari traslochi o perdo contenitori e o ne accumulo di inutili.
Iniziamo da una cosa semplice:  l'elenco degli ingredienti che in genere ho (o vorrei avere) in casa. 
Eccoli qui, e tutti senza glutine

FARINE:

  • Farina di riso
  • Farina di riso integrale
  • Farina di ceci
  • Farina di castagne
  • Farina di mais
  • Farina di mais fioretto
  • Farina di soja
  • Farina di grano saraceno
  • Farina di semi di carruba
  • Un mix preparato (per le emergenze)
AMIDI

  • Fecola di patate
  • Fecola di mandioca
  • Amido di riso
  • Amido di mais (maizena)
SPESSANTI, ADDENSANTI, GELATINE

  • Colla di pesce o gelatina in polvere
  • gomma xantina
  • agar agar
LIEVITI & CO

  • Lievito di birra
  • Lievito di birra disidratato
  • Bicarbonato di sodio
  • Cremor tartaro
  • Lievito per dolci
SPEZIE

  • Ají molido
  • Anice
  • Anice stellato
  • Cardamomo
  • Cannella
  • Chiodi di garofano
  • Cumino
  • Curcuma
  • Ginepro
  • Noce moscata
  • Pepe: bianco, nero, verde
  • Pepe rosa
  • Pepe di seitchuan
  • Peperoncino
  • Paprika
  • Semi di sesamo
  • Semi di senape
  • Semi di papavero
  • Vaniglia
  • Zafferano
ERBE AROMATICHE (in base alla stagione o a quello che trovo nel mercato)

  • Alloro
  • Aneto
  • Basilico
  • Dragoncello
  • Timo
  • Coriandolo
  • Maggiorana
  • Cerfoglio
  • Menta
  • Melissa
  • Lemon grass
  • Prezzemolo
  • Origano
  • Salvia 
PASTA SENZA GLUTINE

  • Vari formati
RISO

  • Carnaroli o arborio
  • Roma o Doble Carolina
  • Basmati
  • Yamaní
  • Integrale

SCATOLAME

  • Pelati
  • Passata
  • Tonno
  • Sardine
  • Sgombro
  • Alici
  • Ceci
  • Capperi
LEGUMI E FRUTTA SECCHI

  • Lenticchie
  • Piselli
  • Ceci
  • Fagioli
  • Noci
  • Mandorle
  • Pistacchi
  • Pinoli
  • Prugne
  • Albicocche
  • Uva passa
OLIO

  • Extra vergine di oliva
  • Olio di semi
ACETO

  • Aceto balsamico
  • Aceto di vino bianco
VARIE

  • Pan grattato
  • Caffé
  • Marmellate
  • Dulce de leche
  • Nutella
  • Sale fino
  • Sale grosso
  • Salsa di soja
  • Zucchero semolato
  • Zucchero di canna
  • Zucchero a velo
  • Cacao
  • Cioccolato fondente
  • Cioccolato al latte
  • Cioccolato bianco

Dopo tutto questo sfido chiunque a dirmi che la cucina senza glutine non é varia o é insipida...
Ovviamente gli ingredienti senza glutine devono essere rigorosamente separati da quelli con glutine, in particolare le farine.
La mia amica Etel, la stessa che mi ha passato una strepitosa ricetta di gnocchi, e la sua amica Claudia hanno avuto un'idea geniale: disegnano producono e distribuiscono utensili, contenitori, pirofile e altri accessori che urlano con eleganza: SENZA GLUTINE 
Li trovate qui in UTENSILIA e loro spediscono in tutto il mondo.
Io adoro questi ad esempio


o questi

A scanso di equivoci questa NON E' PUBBLICITA´, ossia io non ho ricevuto un peso, o un euro o una lira,  da Utensilia. 
Mi sembra solo che l'idea semplifica la vita e le io amo le idee che semplifcano la vita.
E per semplificare la vita vi lascio anche la lista della spesa





LA DESPENSA CELIACO (Y NO)



foto Utensilia de aqui

¿Cómo organizar una despensa? Para mí es uno de los grandes misterios de la vida, ya que por lo general tengo más productos que espacio y con  las varias mudanzas he perdido una cantidad de tupper o me encuentro con contenedores inútiles
Empezamos con algo simple: una lista de ingredientes que normalmente tengo (o me gustaria tener ) en casa.
Aquí están, y todos  sin gluten

HARINA:

  • Harina de arroz
  • Harina de arroz integral
  • Harina de garbanzo
  • Harina de castañas
  • Harina de maíz
  • Harina de soja
  • Harina de trigo sarraceno
  • Harina de  algarrobo
  • Premezcla sin gluten

ALMIDÓN

  • Fecula de patata
  • Fecula de mandioca
  • Almidón de arroz
  • Almidón de maíz

ESPESANTES, ADENSANTES Y GELATINAS

  • Cola de pescado o  gelatina en polvo
  • Goma xantina
  • Agar-agar

LEVADURAS & CO

  • Levadura
  • Levadura seca
  • Bicarbonato de soda
  • Cremor tartaro
  • Polvo de hornear

ESPECIAS

  • Ají molido
  • Anís
  • Anís estrellado
  • Cardamomo
  • Canela
  • Clavos
  • Comino
  • Cúrcuma
  • Enebro
  • Nuez moscada
  • Pimiemnta: blanco, negro, verde
  • Pimienta rosa
  • Pimienta seitchuan
  • Chile
  • Paprika
  • Las semillas de sésamo
  • Las semillas de mostaza
  • Las semillas de amapola
  • Vainilla
  • Azafrán

HIERBAS (dependiendo de la temporada o lo que encuentro en el mercado)

  • Laurel
  • Eneldo
  • Albahaca
  • Estragón
  • Tomillo
  • Cilantro
  • Mejorana
  • Perifollo
  • Menta
  • Toronjil
  • Lemon grass
  • Perejil
  • Orégano
  • Salvia

PASTA SIN GLUTEN

  • Varios formatos

ARROZ

  • Carnaroli o arborio
  • Roma o Doble Carolina
  • Basmati
  • Yamani
  • Integral


ENLATADOS

  • Tomates
  • Puré de tomate
  • Atún
  • Sardinas
  • Caballa
  • Boquerones
  • Garbanzos
  • Alcaparras

FRUTOS SECOS Y HORTALIZAS

  • Lentejas
  • Guisantes /arvejas
  • Garbanzos
  • Frijoles
  • Nueces
  • Almendras
  • Pistachos
  • Piñones
  • Ciruelas pasas
  • Albaricoques
  • Pasas de uva

ACEITE

  • Aceite de oliva virgen extra
  • Aceite de mais

VINAGRE

  • Aceto Balsámico
  • Vinagre de vino blanco

VARIOS

  • Pan rallado
  • Café
  • Dulces
  • Dulce de leche
  • Nutella
  • Sal
  • Sal gruesa
  • Salsa de soja
  • Azúcar
  • Azúcar de caña
  • Azúcar en polvo
  • Cacao
  • Chocolate amargo
  • Chocolate con leche
  • Chocolate blanco


Después de todo esto yo desafío a cualquiera que me diga que la cocina sin gluten no es varía o o abburrida
Es evidente que los ingredientes sin gluten deben ser estrictamente separados de los que tienen gluten, en particular, las harinas.
Mi amiga Etel, la mismo que me pasó una receta increíble para ñoquis, y su amiga Claudia tuvo una brillante idea: producir y distribuir herramientas de cocinas : contenedores, moldes y otros accesorios che gritan con elegancia: SIN GLUTEN
Encuéntralos aquí Utensilia y ellos los envían a todo el mundo.
Me encantan estos, por ejemplo,


o estos

Para evitar cualquier duda, esto no es "publicidad", es decir, no he recibido un peso o un euro o una libra, desde Utensilia.
A mí me parece que la idea sólo hace la vida más fácil y me encantan las ideas que renden la vida mas simple .
Y para hacer la vida mas simple les dejo también una lista de compras


martes, 8 de mayo de 2012

Spaghetti con cipollotti e peperoncino di Allan Bay / Spaghetti sin gluten con cebolllita de verdeo y peperoncino







per la foto ringrazio Teresa de Masi e Rosaria Orrú


Spaghetti.
Cosa c´é di piú italico, sensuale, insinuante di un piatto di spaghetti.
Dicono che siano nati in Cina, ma forse no, sono proprio italiani e particolarmente vesuviani.
Gli spaghetti:  rebus per gli stranieri che non riescono a fare magie con la forchetta e li attaccano muniti di cucchiaio, delizia dei bambini che hanno il permesso di sporcarsi a oltranza con quelle cordicelle di pasta.
Gli spaghetti, cosí potenti che si accontentano dei sughi piú semplici,  aglio, olio e peperoncino,  per trasformarli in piatti di eccellenza.
Spaghetti che si trovano sempre, ovunque,
Anche senza glutine, e in questo caso grazie ai cinesi e agli spaghetti di riso.
Signori e signore: oggi spaghetti!
La ricetta é presa da un libro di Allan Bay, Cuochi si diventa 1 ed. Feltrinelli, ed é una freschissima ricetta con le erbe aromatiche e il cipollotto, un tripudio di freschezza primaverila resa pimpante dal peperoncino.

La ricetta é nel mio BLOG GLU-FRI DONNE SUL WEB

La ricetta va a alimentare lo STARBOOKS di Menú Turistico

Starbooks- la Biblioteca delle Stelle di Menuturistico



Spaghetti con cebollitas de verdeo y peperoncino de Allan Bay





Spaghetti.
Que  es más italiano, sensual, insinuante que un plato de espagueti.
Se dice que han nacido en China, pero tal vez no, quiza sean italianos desde siempre, del Vesubio exactamente.
Spaghetti: rebus para los extranjeros que no pueden hacer magia con un tenedor y los atacan con una cuchara, deleite de los niños a los que se les permite a ensuciarse con estos hilos de pasta.
Los espaguetis, tan poderosos que se contentan de  salsas simples , como ajo y aceite y peperoncino, para convertirlos en platos de excelencia.
Spaghetti: que siempre están en cualquier parte del mundo.
Incluso sin gluten, y en este caso gracias a los spaghetti chinos de arroz.
Señoras y señores: Hoy spaghetti!
La receta está tomada de un libro escrito de un autor italiano: Allan Bay, Cuochi si diventa 1, ed Feltrinelli, y es una receta con hierbas frescas y cebollitas de verdeo, un tributo a la primavera con la alegria del peperoncino (ya se que estamo en otoño, es para no extrañar..).

Ingredientes:
  • 350 gramos spaghetti sin gluten (los mios eran de maíz)
  • 400 g de cebollitas de verdeo
  • 4 tomates
  • 2 chiles/ peperoncino
  • 1 hoja de laurel,
  • unas cuantas hojas de albahaca
  • tomillo fresco
  • mejorana fresca

Cortar las cebollitas en aros finos, sólo la parte blanca.
En una sartén dorar las cebollitas con un poco de aceite y agregar el peperoncino, cocinar durante unos diez minutos, teniendo cuidado de no dorar demasiado la verdura, añadir la sal.
Mientras tanto, blanquear los tomates durante unos segundos en agua hirviendo con sal, pelarlos, quitar las semillas y picar.
Unir el tomate picado a la cebollitas y cocinar por 8/10 minutos mas. Al final agregar todas las hierbas.
Mientras tanto, cocer los espaguetis en agua hirviendo con sal, escurrir al dente y transferirlos a la sartén con la salsa de cebolla y saltarlo por unos momentos.
Servir de inmediato ..

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